Regia Royston Tan
Anno 2005
Durata : 93’
Paese Singapore
Lingua Coreano | Mandarino | Inglese
Sceneggiatura Royston Tan, Liam Yeo
Fotografia Leong Ching Lim
Musiche Vichaya Vatanasapt, Hualampong Riddim
Cast Young-jun Kim, Xiao Li Yuan
Sottotitoli Inglese e Italiano
Genere Drammatico
Formato Pellicola 35 mm
Release: Berlin International Film Festival, Locarno Film Festival, Melbourne International Film Festival, London Lesbian and Gay Film Festival, Thessaloniki International Film Festival
Premi: 2006 Hawaii International Film Festival NETPAC award, Geneva Black Movie Festival – Special Mention Award, Jogja NETPAC Asian Film Festival, IFF Bratislava Grand Prix
Il secondo film di Royston Tan è uno studio sulla solitudine e sull’inabilità a comunicare.
Un ragazzo disperatamente solo, Xiao Wu è abbandonato nel suo appartamento dalla madre, che, partita per lavoro, lo ha affidato alle cure di un trentenne coreano alcolista con tendenze suicide. Gli ovvi ostacoli a ogni comunicazione tra i due, prima tra tutti la barriera linguistica e la differenza di età, non scoraggiano il ragazzo nella costante ricerca di stabilire un legame con Jung.
Ogni mattina, ossessivamente alle 4.30, il piccolo Xiao si introduce nella sua camera per spiare, scrutare, raccogliere tracce, persino peli pubici, mentre il giovane è avvolto nel sonno pesante dell’alcol.
Biografia
Laureato al Temasek Polytechnic, Royston Tan, l’enfant terrible del cinema di Singapore nei primi anni duemila, nel 2004 compare nella lista dei Top 20 Asian Heroes del Time Magazine
Ha debuttato con il suo primo lungometraggio 15, un film dai toni duri sulle teen’s gang e sulla violenza tra gli adolescenti, acclamato dalla critica internazionale, censurato dalla MDA (Media Development Authority) per aver restituito un’immagine di Singapore non accettabile.
Ha all’attivo 4 lungometraggi, (i cui titoli sono indicati sempre con numeri), e una produzione cospicua di corti, in cui combina e alterna un linguaggio pop a visioni e temi di grande intensità.