mike cooper plays legong

Spirit Songs

guitar, voice, electronics and images for pacific blues

Da oltre 45 anni il cantante-chitarrista inglese Mike Cooper cartografa in solitudine e con altri innovatori del panorama internazionale gli spazi inesplorati delle sonorità d’avanguardia.

Le sue radici affondano nel country blues acustico, di cui fu pioniere negli anni dell’ “Acoustic British Blues Boom”, suonando insieme a leggende del calibro di Son House, Mississippi Fred McDowell, Bukka White.

Negli anni ha portato il suono della sua chitarra in direzioni imprevedibili, aprendo al suono, infinite possibilità, come i suoi contemporanei Elliott Sharp, Keith Rowe, Fred Frith and Marc Ribot.

Il suo stile eclettico, atttraverso la sua chitarra lap steel, che fonde il country blues tradizionale con il folk, l’improvvisazione, l’elettronica e il pop, utilizza i suoni del Pacifico in “slack key”, dandogli un impronta sonora sempre fortemente riconoscibile e unica.

Definisce il suo suono Future Folk e la sua chitarra, una National tri-cone resophonic, è suonata sia acustica che preparata elettronicamente attraverso l’uso di campionatori digitali.

E’ inoltre giornalista musicale, specializzato in musiche e musicisti del pacifico, artista visivo, collezionista di camicie hawaiane e compare come musicista in oltre 60 dischi.

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Legong: dance of the virgins

Per Across Asia Film Festival 2014 Mike metterà la sua chitarra al servizio del capolavoro di explotation-exotica Legong: dance of the virgin, uno degli ultimi film dell’era del muto e soprattutto forse l’ultimo a utilizzare la colorazione Technicolor a due striscie, il cosiddetto procedimento sottrattivo a due colori a trasferimento di coloranti. 

Il film, diretto da Henri de la Falaise, fu iteramente girato a Bali nel da maggio a agosto del1933, alla camera c’era W. Howard Greene, specialista nel colore e tre volte vincitore di Oscar, il film che mostra danze tradizionali balinesi, nudità e riti funebri di cremazione all’interno di una storia d’amore impossibile, fu restaurato nel 2004 utilizzando 3 stampe in nitrato a due colori miracolosamente sopravvissute.