I’m so Sorry

Cina, 2021, 100′

Zhao Liang

Questo film, concepito come un saggio-poema, mette in discussione la scelta dell’energia nucleare, e suona come una profezia, un avvertimento. La telecamera cattura le cose in cui non vogliamo credere. Queste immagini si intersecano con i volti e i corpi degli abitanti che si sforzano di rimanere nel territorio irradiato. I decontaminatori strappano alberi, erbe, rimuovono la terra, scopriamo operai che smantellano pezzo per pezzo una centrale nucleare tedesca, prima di seppellire le scorie radioattive per 100.000 anni. Zhao Liang, come una guida dall’oltretomba, deplora con un linguaggio poetico le conseguenze della follia dell’uomo, che porta all’autodistruzione. Quanto pesano i dimostranti antinucleari che gridano al rispetto della terra? L’uomo celebra la sfortuna.

I‘m so Sorry è il secondo lungometraggio di Zhao Liang presentato all’Across Asia Film Festival dopo Behemoth.

Dal 1993 vive a Pechino, Zhao lavora come documentarista indipendente e come artista multimediale di fotografia e video arte. I suoi film sono stati presentati in anteprima a Cannes, Venezia, Berlinale; le sue opere sono state esposte all’International Center of Photography (New York), Walker Art Center (Minneapolis), Haus der Kullturen der Welt (Berlino), Sala Grande Venezia (Venezia), Museo Reina Sofía (Madrid) e in numerosi festival cinematografici, gallerie d’arte e musei di tutto il mondo.